L’odierna recensione è dedicata ad un titolo che ha fatto parlare tanto di sè quest’anno. Parliamo di Sulle Tracce di Marco Polo, prodotto dalla Hans Im Gluck e localizzato dall’editore Giochi Uniti. I genitori di questo piccolo gioiellino sono gli italiannissimi Daniele Tascini e Simone Luciani, fra l’altro già noti per diversi altri titoli (vedi Lorenzo il Magnifico), i quali hanno ribadito il loro amore per i dadi e per i giochi german anche in questo gioco. Ma vediamo nel dettaglio il contenuto della scatola ed il gameplay.
I Materiali
Sbirciando all’interno della scatola magistralmente illustrata da Dennis Lohausen, troviamo una quantità di materiali davvero inaspettata: tessere, carte, meeple di varie forme e dimensioni, fustelle da defustellare, dadoni coloratissimi, un regolamento e un foglio riepilogativo. Non si sono davvero fatti mancare nulla. La scatola presenta anche dei comodi divisori per riporre i materiali di gioco e delle bustine di plastica per conservarli al meglio. Insomma, nulla è lasciato al caso e tutto è di ottima qualità: dal legno dei meeple e dei dadi allo spessore delle tessere. Non c’è alcuna critica da sottoporre ai produttori, ergo ritengo che già solo per la componentistica il gioco meriti la vostra attenzione. Ma passiamo al gameplay.
Il gioco
All’inizio del gioco, ogni giocatore sceglie – in ordine di turno – un personaggio con cui iniziare la propria partita e ne riceve la corrispondente tessera, dove sono riportati i bonus unici che quel personaggio fornirà. Dopodichè, ogni giocatore riceve una plancetta, un set di 9 casette di legno nel proprio colore, un pedone viaggiatore da posizionare sulla plancia a partire da Venezia, un set di dadi nel proprio colore, un contratto di partenza e quattro carte ‘tratta’ – simili a quelle di Ticket to ride – di cui ne selezionerà solo due . Un turno di gioco è strutturato in questo modo: tutti i giocatori tirano i propri dadi ed in ordine di turno ne posizionano 1 o 3 su uno spazio azione, eseguendone immediatamente l’azione corrispondente. I giocatori si alternano in questo modo sinchè tutti hanno terminato i propri dadi o non vogliono o non sono in grado di acquisirne altri. Le azioni disponibili sono davvero molte ma seguono essenzialmente due filoni principali distinti: il viaggio ed i contratti. Viaggiare è fondamentale in Marco Polo, in primis perchè è ciò che il vero Marco Polo ha fatto ed in secondo luogo perchè ogni spostamento – per quanto costoso sia – consente al giocatore di ampliare il suo range di spazi azione e bonus disponibili. Sulla mappa sono presenti diverse città piccole ed altre grandi. Le città piccole, una volta raggiunte da uno o più giocatori, conferiscono un bonus immediato ed un bonus ottenibile ogni inizio turno. Le città grandi invece, forniscono da 1 a 3 nuovi spazi azione, ad uso di un singolo giocatore (chi prima arriva meglio alloggia) ed attivabili con un solo dado. Ogni volta che un giocatore arriva in una città deve posizionare una delle proprie casette sullo spazio città. Questo servirà a tener traccia dei luoghi visitati e dei bonus/spazi azioni disponibili ad uno specifico giocatore. Inoltre, a fine partita, se i giocatori avranno visitato le città presenti sulle proprie tratte, otterrano punti aggiuntivi. Esaurire le casette rappresenta perlopiù un vantaggio, poichè sblocca un discreto quantitativo di punti vittoria bonus. Per quanto riguarda i contratti, questo è l’altro filone strategico della partita: ogni contratto – sia esso di partenza o pescato con l’azione ‘prendi nuovi contratti’ – presenta una richiesta in merci ed un premio in monete/punti vittoria/merci. Completare tanti contratti ed in maggior quantità rispetto agli altri giocatori, garantirà un’ottimo ammontare di punti. Le merci possono essere ottenute dal mercato o da specifici spazi azione eventualmente presenti nelle città e sono: Cammelli, Tessuto, Oro, Peperoncini. I cammelli sono richiesti nella maggior parte dei contratti e come mezzo per viaggiare; le altre merci sono richieste solo dai contratti o da specifici spazi azione.
Passiamo ora a parlare delle meccaniche di gioco più nel dettaglio. Come già detto in precedenza, ogni turno un giocatore deve piazzare da 1 a 3 dei propri dadi su uno spazio azione. Il risultato del dado più basso che il giocatore utilizzerà (ad esempio: se utilizza un 6, un 5 ed un 2, considererà il 2) per svolgere l’azione, gli indicherà l’intensità massima di quell’azione, su una scala da 1 a 6. Per modificare i risultati di dado, il giocatore potrà utilizzare un cammello per ritirare un dado o due cammelli per aumentare o diminuire il risultato di 1. Per acquisire nuovi dadi (neri), il giocatore può scartare tre cammelli. Questi dadi potranno essere utilizzati solo nel turno in cui son stati presi ed accompagnati ai propri dadi colorati. Quando si desidera copiare l’azione già eseguita da un giocatore in precedenza, il risultato del dado più basso utilizzato indicherà l’ammontare di monete che il giocatore dovrà pagare alla banca per copiare l’azione. Essere primi in questo caso è veramente vantaggioso. Oltre all’azione principale, i giocatori possono svolgere delle azioni gratuite aggiuntive come: risolvere un contratto = pagare le merci/soldi richiesti ed ottenere i bonus del contratto; usare un dado per ricevere tre monete; comprare un dado o modificare il risultato di uno o più dadi. Il gioco avrà termine dopo che i 5 gruppetti di contratti (se ne aggiungono 6 a turno sulla plancia e si scartano alla fine di ogni turno di gioco) saranno stati scartati. Il giocatore con più punti vittoria a fine partita sarà decretato vincitore.
Considerazioni finali
In Marco Polo c’è spazio per tutto e per tutti, letteralmente. E’ il classico titolo che fornisce miriadi di strategie possibili ma che è troppo stretto come tempistiche per svolgerle tutte a pieno. E’ necessario viaggiare ma è importante anche soddisfare contratti per non rimanere troppo indietro rispetto agli avversari. I costi per svolgere le azioni sono spesso esosi e le monete ed i cammelli non vi sembreranno mai abbastanza. C’è una buona dose di profondità nel gioco che non appesantisce e che garantisce l’adeguata soddisfazione sia durante che a fine partita. L’alea potrebbe far storcere il naso ai puristi teutonici ma tutto sommato non è così vincolante se paragonata a titoli come Troyes o Castelli di Burgundy. Per quanto riguarda la tematica, si sente che le meccaniche astratte la sorreggono quanto basta per ambientare il gioco ma che come altri titoli di questi due autori risulta sempre troppo posticcia per fornire una totale immedesimazione da parte dei giocatori. C’è da dire che è quasi un trend comune a tutti i german la mancanza di connessione fra tematica e meccaniche e che quindi è un difetto pressochè trascurabile. La componentistica e la grafica sono uno dei punti forti di questo titolo, insieme alla rigiocabilità, la scalabilità e le tempistiche di gioco. Se siete alla ricerca di un boardgame che valga i soldi spesi, Marco Polo può essere un’ottima soluzione. Accontenta il giocatore occasionale ed il giocatore più riflessivo, la famiglia, il gruppo di gioco o la coppia. Spero che la recensione vi abbia incuriosito e che questo interessante german finirà presto sui vostri tavoli da gioco. Alla prossima recensione!