Wargames: perchè dobbiamo giocarli

Pesanti, lunghi, interminabili, da vecchi, matematici, da guerrafondai, polverosi, inutili, graficamente brutti, aridi. Ecco tutto ció che viene detto dei Wargame e tutto ció – che in realtà – non sono affatto. Il genere ludico meno amato in Italia – specialmente dalle fasce d’età più basse – merita una riflessione aggiornata. Troppo spesso, per incapacità o mancanza di tempo, i giocatori più o meno esperti hanno detto no al Wargame, qualunque esso fosse. Vuoi per pregiudizio, vuoi per il sentito dire, in pochi si sono confrontati con un regolamento fitto, difficile e rigorosamente in inglese come quello di un Wargame. Se questo è un attegiamento comprensibile è anche vero che è in parte dettato da un’ignoranza (genuina ovviamente), che il giocatore medio fa sua. Il disinteresse, il non riuscire ad andare oltre quello che visivamente e graficamente coglie con i suoi occhi nell’osservare un Wargame, è un problema che potrebbe essere risolto con una graduale introduzione al genere, una visita guidata fra più titoli che hanno reso grande il gioco da tavolo storico e di guerra. Bisogna avere tanta umiltá e insegnanti pazienti ma è un’esperienza che premia e garantisce molte soddisfazioni.

Da dove è giusto iniziare

Ammetto che all’inizio ci si puó sentire smarriti dinnanzi alle migliaia di scatole di gioco che ci presentano nomi di battaglie e conflitti mai sentiti prima. Data dunque la mole, sarebbe saggio selezionare – in base alle nostre conoscenze storiche – i periodi storici preferiti, restringendo così l’ambito di ricerca. Fatto ció, sarebbe utile cercare i titoli più semplici e validi. In questo senso la classifica di boardgamegeek dei wargame ci aiuta, evitandoci di andare a ripescare in soffitta scatole del 68′, davvero troppo antiche seppur colme di fascino.

Prediamo come esempio un periodo storico che va per la maggiore: la seconda guerra mondiale. Indubbiamente è uno degli argomenti piú noti e affascinanti della storia contemporanea. Un wargame su questo periodo storico adatto per neofiti è di sicuro Memoir 44′, prodotto dalla Days of Wonder e progettato da Richard Borg. Il suo sistema di gioco che mescola miniature, dadi, esagoni spaziosi e carte è un ottimo mix di elementi per giocatori di ogni età. Attraverso diversi scenari che rievocano lo sbarco in Normandia, i giocatori potranno calarsi nei panni dell’Asse o degli Alleati ed applicare le proprie strategie, seppur limitate, alle battaglie.

Dopo aver sperimentato le prime basi con questo gioco, coloro i quali vorranno entrare ufficialmente nel mondo dei Wargame, dovranno fare uno sforzo maggiore, passando a giochi più impegnativi. La GMT è in questo senso una di quelle case di giochi da tavolo che permette, attraverso i suoi titoli, un graduale inserimento nell’hobby dei wargame. I suoi numerosi titoli, seppur non abbordabili spesso come prezzi, sono concepiti sia per neofiti che per giocatori esperti. Penso a titoli come Combat Commander o Twilight Struggle, Paths of Glory o la serie Coin, passando per titoli più complessi come Panzer, la serie Great Battles of History o For the People.

C’è una grande seconda scelta da fare dopo aver compiuto i primi passi nel genere: il tipo di wargame. Oltre al periodo storico ovviamente, bisognerebbe provare a scegliere e provare uno fra differenti tipi di wargame:

  • Operazionale: con mappe di gioco che coprono interi Stati o aree comprese nel conflitto e con unità navali, terrestri ed aeree. Nei giochi di questo tipo, l’attenzione è concentrata sui rifornimenti, sulla gestione di grandi armate e sulle differenti e contemporanee operazioni in atto sui diversi fronti di una guerra. Qui il conflitto non è immediato e furioso e la partita stessa risulta più ragionata e lunga, come una simulazione storica reale.
  • Strategico: qui la mappa raffigura solitamente uno stato o un continente ma agli esagoni vengono preferiti i box e connessioni lineari fra luoghi e campi di battaglia. Le unitá utilizzate sono nettamente meno e l’attenzione si focalizza sulla politica, sulla graduale conquista di capitali, roccaforti e posizioni strategiche. Solitamente assumono molta importanza le fazioni ed i generali, che aggiungono abilitá e poteri unici. Si tratta di titoli giocabili in una serata o due, che premiano la rigiocata.
  • Tattico: con piccole mappe che ritraggono porzioni di territorio delimitate, solitamente periferie di città o città stesse. Qui le unità sono viste ‘da vicino’ ed assumono importanza le Squadre di soldati, gli artificieri, i singoli carri o i cannoni da campo. Il gioco è frenetico, lo scenario sempre differente e una partita si risolve nel giro di poche ore.

È ovviamente saggio provare ognuno di questi tre tipi di gioco, per esplorare al meglio l’ambito del wargaming. Il mio consiglio è quello di cercare un gruppo di giocatori esperti ed affidarvi ai loro tutorial e spiegazioni. In Italia, il punto di riferimento per l’hobby wargamistico è il gruppo Casus Belli presente su tutto il territorio. Lo trovate anche su Facebook, dove potrete fare domande, chiedere consigli o farvi due chiacchiere con gli appassionati del gruppo.

Grazie per la lettura e al prossimo approfondimento.

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