Quando pensiamo al nostro hobby ludico, basato principalmente sulla socialità, sull’intrattenimento da tavolo frutto di interazioni, convivialità, assembramento, ci troviamo in difficoltà – in questi tempi duri di isolamento casalingo – a far in modo che non si perda quella scintilla di entusiasmo che contraddistingue i nostri consueti appuntamenti di gioco nei club, in casa d’amici o nei pub. Il gioco di società dopotutto nasce per unire e far socializzare oltre che per regalarci ore di svago intelligente.
Quale futuro ci aspetta nel nostro settore e come stiamo reagendo per impedire che le scatole prendano solo polvere in libreria?
Il solitario
Una delle alternative più plausibili è di sicuro il gioco in solitario. Che siano titoli print and play, piccoli filler, modalità in solitario di un boardgame German o cooperativo o wargame impegnativi, le possibilità – grazie al cielo – non mancano. Spesso mal visti e considerati come ultima possibilità, i solitari stanno tornando in auge e riprendendosi lentamente – ma a pieno diritto – il posto che gli è sempre spettato. Qualcuno dirà che il solitario, per forza di cose, annulla tutta la dimensione di sfida che si crea con i multiplayer; altri diranno che non si puó sostituire il piacere di una partita con gli amici con un algoritmico bot che reagisce alle nostre mosse. Sono entrambe considerazioni veritiere ma in tempi di necessità, qualcosa bisogna pur sempre sacrificarla. Quali sono i solitari più giocati in questo ultimo mese? Vagando fra le pagine ed i gruppi del nostro settore, ho notato che sono i giochi di carte a prevalere: dagli avventurosi ed esotici Lost Expedition, Friday (Venerdì) agli astratti The Game o Onirim. Alcuni prediligono invece titoli più articolati che traggono le proprie radici dal GDR, come ad esempio l’oramai classico del fantasy Mage Knight o il più recente Fallout, adattamento dell’omonima serie videoludica. Nel settore dei wargames c’è una crescente riscoperta di titoli del passato, come il classico Labyrinth War on Terror (in cui il giocatore si impegna a lottare contro il terrorismo islamico), D-Day at Omaha Beach (dove è possibile simulare lo sbarco alleato in Normandia) , Navajo Wars (l’originale ed ibrido gestionale dedicato alle faide fra indiani d’America) o The Hunters (solitario in cui il giocatore deve calarsi dentro un sottomarino tedesco in piena WWII e partecipare a missioni).
Se cercate nuovi spunti per titoli solitari valevoli e adatti per superare questo periodo, consultate la lista dei migliori 100 solitari di Bgg.
Il gioco in digitale
Ad incentivare partite non ci sono soltanto i titoli cartacei sopra citati ma anche le loro versioni digitali. Da qualche anno oramai, il settore videoludico ha notato il grande interesse e il crescente numero di appassionati di giochi da tavolo in tutto il mondo. Sono così nate le versioni digitali di molti boardgames e wargames di successo: Through the Ages, Agricola, 7 Wonders, Twilight Struggle, Terraforming Mars o Schyte per citarne alcuni. Talvolta è possibile accaparrarsele sugli store digitali di Andoid o iOS per pochi euro quando sono in sconto. In alternativa, esiste uno dei migliori siti per giocare da tavolo online: BoardgameArena . La piattaforma permette di sfidare giocatori connessi da ogni parte del mondo, creando tavoli o partecipando a partite create da altri. Il tutto è senza costi ma con la possibilità di sottoscrivere un abbonamento premium per supportare gli sviluppatori del sito. Infine, altre due alternative sono Tabletop Simulator (una sandbox 3D dove è possibile costruire i propri giochi da tavolo o giocare online ad altri titoli famosi) o Vassal (la piattaforma più utilizzata dai wargamers per sfidarsi online a titoli attuali o vintage che spesso – per ragioni di spazio, tempistiche di intavolamento o di gioco – non riescono mai a giocare). Il primo è reperibile su Steam, il secondo è scaricabile dal sito ufficiale.
Dove giocheremo in futuro?
Per concludere questo breve excursus sulle modalità di gioco più utili per sopravvivere alla quarantena, vorrei spendere due parole su ció che penso ci aspetterà. Nonostante molti di noi (compreso il sottoscritto) abbiano già pianto lacrime amare per essersi persi l’appuntamento con Play: Modena che avrebbe avuto luogo in queste splendide giornate di sole viste col binocolo, credo che il nostro sacrificio attuale ci abbia garantito una maggior sicurezza per il futuro. Le convention possono essere procrastinate dopotutto. Penso anche al Romics ed al Comicon di Napoli che sempre in questi giorni e nei prossimi avrebbero attirato centinaia di appassionati. Non abbiamo perso nulla, abbiamo solo preso una breve e intensa pausa. L’estate ci regalerà nuovamente serate di gioco ed allegria e confido che nel prossimo autunno, con i dovuti accorgimenti, sarà possibile anche riaprire le porte di convention ludiche, come Lucca ad esempio. I gruppi di gioco torneranno a riunirsi ed i tavoli dei club a riempirsi di patatine e gioconi lunghi tre ore. Sfruttiamo questi giorni per studiare tutti i titoli che abbiamo a lungo lasciato a decantare negli armadi; riprendiamo in mano i “manuali del Master” dei nostri Gdr preferiti; dipingiamo le nostre miniature e ‘spunchiamo’ i nostri counter. Meglio non farsi trovare impreparati per le future partite, giusto?